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Alcuni cenni sul comune di Lamporecchio
Lamporecchio è un comune italiano di 7 361 abitanti della provincia di Pistoia in Toscana. Distante circa 18,5 km dal capoluogo provinciale, il comune si estende su 22 km² tra la pianura della Valdinievole ed il Montalbano.
Toponimo
Il toponimo Lamporecchio è citato per la prima volta il 19 gennaio 1057 come Lamporeclo; il Repetti riporta una forma latina o latinizzata Lamporeclum. Secondo Silvio Pieri il nome deriva da lampone con dissimilazione della seconda nasale in r. Il Pellegrini sostiene la medesima idea.
Geografia fisica
Il comune di Lamporecchio si estende sulle pendici occidentali del Montalbano, lambendo l'area del Padule di Fucecchio, ai limiti orientali della Valdinievole.
- Classificazione sismica: zona 2 (sismicità medio-alta), Ordinanza PCM 3274 del 20/03/2003
- Classificazione climatica: zona D, 1705 GG
- Diffusività atmosferica: media, Ibimet CNR 2002
Storia
Il territorio del comune di Lamporecchio si estende per 22,17 km in collina e pianura, dalle pendici occidentali del Montalbano al padule di Fucecchio. Abitato fin dall'epoca romana, ebbe origine da un antico feudo; esso venne incorporata nel 1774 alla comunità e podesteria di Serravalle, staccandosene nel 1810 per unirsi alla frazione di Larciano.
Ha raggiunto l'assetto attuale nel 1897 quando Larciano è divenuto comune autonomo. Lamporecchio, che si sviluppò lungo il tracciato della strada che dal Valdarno Inferiore raggiungeva Pistoia attraverso il Montalbano, fu dall'XI al XIII secolo feudo dei vescovi di Pistoia che videro confermati i loro privilegi dai diplomi imperiali di Federico I (1155), Arrigo VI (1196) e Ottone IV (1209); ma già nel 1224, dopo vivaci dispute, ne fu riconosciuta la giurisdizione politica al comune pistoiese. Nel corso delle guerre tra Pistoia, Lucca e Firenze (1306-1328) Lamporecchio passò alternativamente di mano, finché Firenze, dopo averlo concesso a Pistoia nel 1329, non ne decise l'annessione definitiva al proprio distretto nel 1351. A Lamporecchio nacque il poeta Francesco Berni (1497-1535).
Nel passato le maggiori risorse del territorio provenivano dall'agricoltura in quanto i terreni, particolarmente fertili, permettevano una proficua coltivazione della vite e dell'olivo nella zona collinare, del lino e della canapa nella zona pianeggiante, mentre la parte più montuosa della comunità serviva per i pascoli e per la raccolta del legname nei boschi. Tradizionale elemento del suo paesaggio agrario erano le viti congiunte ai gelsi.
Per molti secoli sin dal XVI, il territorio è stato caratterizzato dalla presenza di due grandi fattorie, che ne caratterizzavano la quasi totalità: la Fattoria di Spicchio dei principi Rospigliosi con sessantatré poderi e la Fattoria di Carraia dei conti Manni con quarantasette poderi e relative case da lavoratore. A partire dalla seconda metà del XIX secolo entrambe le tenute cominciarono a disgregarsi vuoi per le divisioni ereditarie tra i membri delle due casate vuoi per alcune vendite effettuate. Oggi la Villa di Spicchio, dopo alterne vicende e vari passaggi di proprietà, è adibita a matrimoni, convegni e meeting, mentre la Villa di Carraia è sempre di proprietà dei conti Lucarini Manni che vi soggiornano saltuariamente.
Nel Settecento, molto diffuse erano la filatura della lana e del lino a domicilio, per conto del mercato pratese e di strumenti agricoli in ferro. Alle superstiti attività agricole (la coltivazione medio-intensiva della vite e dell'olivo, cui si sono aggiunte quella dei piselli e l'avicoltura), Lamporecchio ha affiancato nell'ultimo trentennio varie attività industriali e artigianali. La vicinanza del Padule di Fucecchio è stato economicamente importante per lo meno fino agli inizi degli anni Settanta del nostro secolo, in quel tempo gruppi consistenti di Lamporecchiani, fra cui numerose donne, andavano in padule a tagliare il cosiddetto sarello, un'erba che veniva utilizzata per impagliare seggiole e damigiane, e la cannella, con la quale venivano costruiti i cannicci. Era un lavoro pesante e sicuramente poco salubre, spesso neppure particolarmente ben retribuito.
All'incirca fino alla metà degli anni Cinquanta Lamporecchio ha continuato ad essere un paese basato essenzialmente, dal punto di vista economico, sull'agricoltura (basta ricordare la grande importanza avuta, in tutta la prima metà del nostro secolo, dell'estesa proprietà fondiaria della Fattoria di Spicchio, per la quale lavoravano numerose famiglie), anche se erano già attive alcune industrie (una Fornace di laterizi a Mastromarco, dal 1945 una Cooperativa di Calzaturieri, una fabbrica di mattonelle ….) e soprattutto numerosi laboratori di tipo artigianale, in particolar modo nel settore calzaturiero ed in quello alimentare, per la produzione delle tipiche cialde dette brigidini. Industrie e laboratori che nel corso degli anni si sono ulteriormente consolidati e diffusi nel territorio.
Fino ad alcuni decenni fa erano caratteristiche di Lamporecchio anche alcune aziende che “lavoravano” i fiori secchi per farne composizioni ornamentali e che, soprattutto in estate, impiegavano una grande quantità di manodopera, in prevalenza femminile. A Lamporecchio è esistita anche una produzione artigianale di cappelli di paglia, così come è stata un'importante e pregevole caratteristica del paese la tradizione dei ricami, che sia pur in maniera più limitata ancora sopravvive soprattutto nella zona collinare di San Baronto, Porciano, Papiano…. Esiste un tipo particolare di punto, chiamato significativamente “punto di Lamporecchio” che pare sia nato proprio all'interno della scuola di cucito istituita da Laura Merrick.
Attualmente l'economia di Lamporecchio si basa principalmente sull'attività terziaria, in modo particolare sul commercio (fisso e ambulante) e su varie attività industriali, fra cui alcune di un certo rilievo, sviluppate soprattutto nel settore calzaturiero, dolciario, edile, in quello della produzione di materie plastiche, nel settore agroalimentare, ed in quello della commercializzazione dei prodotti agricoli, in primo luogo dell'olio e del vino. L'agricoltura attualmente continua a rivestire una certa importanza anche perché viene realizzata con tecniche avanzate e modalità operative vantaggiose anche per la presenza di importanti strutture cooperative: fra le altre, l'Oleificio Cooperativo Montalbano, la Cooperativa Vinicola “Chianti Montalbano”, all'interno della quale, dal 1994, sono comprese anche le strutture e le attività di una cooperativa “storica” del territorio, la Cooperativa Agricola “Giuseppe di Vittorio”.
Prodotti molto pregiati e conosciuti per la loro qualità sono il vino e l'olio. Infatti sia il vino che l'olio prodotto in queste zone collinari, a Lamporecchio, a Larciano, ma anche in vari altri paesi dell'area del Montalbano, sono tutt'oggi assai richiesti ed apprezzati.
Alcuni anni fa i Sindaci del Montalbano, Capraia e Limite, Carmignano, Cerreto Guidi, Lamporecchio, Larciano, Monsummano Terme, Quarrata, Serravalle Pistoiese, Vinci, sottoscrissero un “Patto” per lo sviluppo di questo territorio. Alla base di questa intesa c'era la convinzione comune che il Montalbano doveva essere inteso come un sistema territoriale omogeneo, un territorio in cui la presenza umana si è caratterizzata per una felice sinergia fra il contesto naturale e le stesse attività umane, con i suoi antichi terrazzamenti costruiti in modo sapiente, ricchi di vigneti e uliveti, con le sue antiche fattorie disseminate lungo le pendici collinari, con una diffusa attività agricola di qualità. Un ambiente a “misura d'uomo” che si è mantenuto, suggestivo e confortevole nel corso dei secoli. Il “Patto” si proponeva di salvaguardare questa realtà sviluppando un'azione politica coerente rivolta a salvaguardare l'ambiente, valorizzandone fra l'altro le potenzialità turistiche e la qualità dei suoi prodotti agricoli più tipici: vino ed olio. In questo contesto di dare vita ad uno strumento che fosse in grado di creare una rete di supporto alle aziende, di collegare i punti di forza turistici, culturali e produttivi, di presentare in una logica di sistema integrato il nostro territorio, i suoi operatori e i loro prodotti, nasce nel 2004 l'Associazione Strada dell'Olio e del Vino del Montalbano – Le Colline di Leonardo, riconosciuta ufficialmente dalla Regione Toscana. Il proposito dell'Associazione è di favorire la valorizzazione della viticoltura e dell'olivicoltura di qualità. In questa zona vengono prodotti il Chianti Montalbano DOCG, il Bianco della Valdinievole DOC, il Vin Santo della Valdinievole, il Bianco Empolese DOC, i vini di Cerreto ad indicazione geografica tipica. L'olio d'oliva qui prodotto, famoso per le sue qualità organolettiche e l'alto valore nutrizionale è l'extravergine IGP Toscano “Montalbano”. Il progetto è stato fin dall'inizio apprezzato e condiviso dagli operatori di questo territorio che hanno aderito in modo significativo alla Strada: circa 140 tra aziende agricole, aziende agrituristiche, oleifici, cantine, enoteche, ristoranti, alberghi, terme, strutture sportivo, associazioni agricole, Enti Locali.
Monumenti e luoghi d'interesse
Pieve di Santo Stefano
Villa Rospigliosi
Architetture religiose
- Chiesa di Santa Maria del Pruno
- Chiesa di San Giorgio a Porciano
- Chiesa di San Baronto
- Pieve di Santo Stefano
- Chiesa di Santa Teresa del Bambin Gesù (Mastromarco)
- Cappella di San Sebastiano, annessa alla villa del conte Manni in Carraia, oggi non più consacrata al culto
Parchi
- Parco storico Rospigliosi (associato alla Villa Rospigliosi, in memoria di papa Clemente IX e di Gianlorenzo Bernini)
Architetture civili
- Villa Rospigliosi
- Villa di Carraia
- Villa di Papiano
Geografia antropica
Lamporecchio
Il centro cittadino è sede del Comune e della maggior parte delle attività commerciali del paese.
Lampaggio
Piccolo borgo situato sul Montalbano. La frazione di Lampaggio è posizionata su un caratteristico colle ben distinguibile dalla morfologia dell'intero Montalbano, e si trova lungo la SP9 tra Porciano e Fornello.
Mastromarco
Nucleo abitativo di antica formazione risulta essere la frazione più popolosa del comune.
Cerbaia
Frazione percorsa quasi interamente dall'omonima via e sede di alcune attività manifatturiere nella zona industriale di recente costruzione.
Collececioli
Piccolo nucleo abitativo posizionato su un caratteristico colle ben distinguibile dalla morfologia dell'intero Montalbano.
Spicchio
Spicchio (da non confondersi con la frazione di Spicchio di Sovigliana, provincia di Firenze) è una piccola località famosa per la Villa e il parco storico Rospigliosi, posizionata lungo la strada che collega il centro del paese con San Baronto.
San Baronto
La frazione più a nord del comune, posta sul Montalbano. Il nucleo abitativo originale risale all'VIII secolo, attorno al quale venne edificata una Chiesa consacrata nel 1018.
Borgano
Borgano è collocato lungo la SP123, una via molto trafficata che mette in comunicazione Lamporecchio con Vinci e più largamente i comuni della Valdinievole con la Val d'Elsa.
Carraia
Località posta su un poggio tra San Baronto e Lamporecchio nella quale vi è la seicentesca Villa di Carraia della nobile famiglia pistoiese dei conti Manni.
Papone
La frazione di Papone si trova lungo la SP123, subito dopo Borgano per i mezzi che provengono dal centro di Lamporecchio.
Papiano
Sezione vuota
Orbignano
Porciano
Piccolo borgo situato sul Montalbano. La pro loco locale organizza nei mesi estivi un gran numero di eventi legati alla ristorazione e all'intrattenimento.
Fornello
Fonte Wikipedia